Nel 1958 Gianni Pavesi si sposa e acquista la Tenuta Villa San Carlo, una scelta di vita precisa che permette ai suoi sei figli di crescere e vivere godendo dei benefici dell’ambiente naturale e sviluppando un legame solido con la loro terra.
Da subito ne comprende la forte predisposizione per la viticultura di qualità. Anno dopo anno si impegna, operando nel pieno rispetto del territorio senza alcuna alterazione morfologica né disboscamento, negli impianti dei vigneti fino a raggiungere gli attuali 20 ettari vitati, consolidando così la vocazione prettamente viticola della tenuta.
L’attività vitivinicola si struttura a partire dalla vendemmia 2009, da questa annata, infatti, Gianni, dopo una vita da imprenditore di successo, matura la volontà di veder coniugata la sua passione per la vigna con il valore della sua terra in un’etichetta a nome Villa San Carlo.
Per la vinificazione le moderne tecnologie enologiche si affiancano al rispetto per la tradizione. Da un antico fienile, che beneficia di ventilazione naturale, viene ricavato il fruttaio per l’appassimento delle uve per l’Amarone. In cantina si prediligono serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata e botti e tonneau di rovere francese.
Oggi le figlie Antonia e Cristina portano avanti il progetto del padre Gianni. Due donne che hanno arricchito la propria vita con esperienze lavorative diverse e che oggi all’amore per la loro terra e al rispetto dell’identità territoriale dei vini Villa San Carlo hanno aggiunto creatività e nuova visione imprenditoriale tutta al femminile.
Siamo qui da sempre e non vogliamo cambiare l’equilibrio e la natura di questa terra di grande valore culturale, storico e paesaggistico. Guardiamo avanti con entusiasmo valorizzando la sperimentazione e credendo nelle pratiche agronomiche sostenibili e nella conversione biologica. Per questo abbiamo creato una nuova squadra giovane, piena di energia, motivazione e molto in sintonia con la filosofia aziendale.
Una sfida portata avanti con la consapevolezza che il loro ruolo sia principalmente quello di attente custodi di un patrimonio ambientale e culturale che, creato nei secoli, è oggi nelle loro mani per essere preservato e trasmesso al futuro.