Il nome Valpolicella secondo la tradizione deriverebbe dal latino Vallis polis cellae, ossia Valle dalle molte cantine, a riprova dell’antichissima vocazione vitivinicola che risale a prima dell’epoca romana.
L’area della denominazione Valpolicella, protetta a nord dai Monti Lessini, include la fascia pedemontana della provincia di Verona e si estende dalla valle del fiume Adige sul suo lato ovest fino ai territori vulcanici della zona di produzione del Soave ad est. Il paesaggio della Valpolicella è prevalentemente collinare e caratterizzato da 13 valli, disegnate da corsi d’acqua originati dai Monti Lessini, che si sviluppano in direzione nord-sud, con morbidi declivi estesi fino a bassa quota.
Tali caratteristiche permettono una perfetta esposizioni dei vigneti, quasi sempre coltivati a pergola, e continue correnti ventose provenienti dalle montagne a rinfrescare i vigneti durante l’estate, rendendo la Valpolicella da sempre famosa per la viticoltura di qualità e la produzione di vino.
L’area di produzione dei vini Valpolicella DOC e DOCG, denominazione concessa fra le prime in Italia nel 1968, è suddivisa in tre zone distinte: la zona Classica, la zona della Valpantena e la zona della Valpolicella Orientale.
All’interno della zona della Valpolicella Orientale si trovano alcune delle cantine più moderne e innovative, tra cui la nostra Villa San Carlo: posizionati sulle colline di Montorio Veronese, osserviamo la Val Squaranto aprirsi sui panorami di Verona.
Il nome del vino Amarone della Valpolicella deriva dalla parola “amaro”, inteso come “secco”. L’appellativo venne adottato per distinguerlo dal vino dolce Recioto della Valpolicella da cui ebbe, seppur involontariamente, origine.
Vino tradizionale tipico della Valpolicella, l’Amarone segue un rigido disciplinare di produzione che ne detta le regole e ne tutela la qualità. I vitigni con cui è consentito produrlo sono l’uva Corvina, Corvinone e Rondinella, altri vitigni a bacca rossa non aromatici possono concorrere alla produzione del vino.
Ciò che rende speciale l’Amarone della Valpolicella sono proprio queste due fasi. Dopo la vendemmia le uve sane e mature sono lasciate appassire per alcuni mesi (circa 120 giorni) in un apposito locale, detto fruttaio. I grappoli vengono posizionati in ampie cassette, per consentire l’aerazione ed evitare ristagni di umidità.
In seguito, in inverno, comincia la fermentazione: i lieviti avviano il loro lavoro di trasformazione degli zuccheri in alcol e componenti aromatiche. È una fermentazione molto lenta, a causa dell’enorme quantità di zuccheri presenti. Ma proprio questa lentezza favorisce la comparsa delle caratteristiche tipiche dell’Amarone: complessità organolettica, struttura, corpo, eleganza.